CAV OLTRE IL GENERE: IL PRIMO CENTRO ANTI VIOLENZA ITALIANO PER UOMINI VITTIMA DI VIOLENZA
VOLUTO DA UNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA:IL COMUNE DI S.BENEDETTO DEL TRONTO
Da S. Benedetto del Tronto
una nuova interpretazione
della violenza!
PARI OPPORTUNITA' INCLUSIVE
di ogni tipo di vittima indipendentemente dal sesso
Il Servizio risponde alle richieste di aiuto
provenienti da qualsiasi parte d’Italia, ma nei suoi
dettagli più salienti è rivolto alla cittadinanza del Comune
di S. Benedetto.
1. si tende a credere che la Violenza abbia più
matrici, invece la Violenza ha un’unica matrice:
l’Analfabestismo Psicologico, che induce alla
Gestione Dicotomica delle Divergenze.
A cambiare
è l'oggetto della Violenza (maschio, femmina, animale, bimbo, figlio,
genitore, etc.) e la modalità con cui la Violenza viene attuata:
modalità he possono “ferire” il corpo (Violenza Fisica: schiaffi,
pugni coltellate etc.); che possono “ferire” la sensibilità interiore
(Violenza Psicologica: mortificazioni, critiche, dipendenza economica);
che possono “ferire” Corpo e Psiche (Violenza Psico-Fisica: lo stupro
può essere un esempio).
2. si tende a considerare la Donna Vittima e l'Uomo Carnefice, invece si dovrebbe capire che concentrare sul dualismo Forte/Carnefice–Debole/Vittima, capendo che sia l’uomo che la donna, affetti da “Analfabetismo Psicologico” utilizzano la “Gestione Dicotomica delle Divergenze”.
Oggigiorno è sempre più arduo instaurare rapporti
calorosi e duraturi: sono in aumento conflitti, ostilità e dissidi
relazionali e sono sempre più frequenti gli atti estremi (omicidi,
suicidi ed omicidi-suicidi) compiuti da persone della sfera affettiva
(partner, parenti, amici, vicini, colleghi).
É opinione
comune credere che Violenza e Prevaricazione siano peculiarità del
Maschio: è di gran moda il binomio “Donna Vittima e Uomo Carnefice”.
Ma Violenza e Prevaricazione non sono problemi
causati dal genere ma causati dalla Cultura della persona
“in genere”, sia del maschio che della femmina,
entrambi affetti da “Analfabetismo Psicologico”. Paragonando
l’Essere Umano ad un Computer, in cui la Psiche è il Software e
il Corpo è l’Hardware, essere affetti da Analfabetismo Psicologico
equivale ad avere un Software con informazioni/programmi scorretti
(a volte veri e propri Virus) che indurranno l’Essere Umano a funzionare
in modo controproducente.
La diversa qualità di Azioni ed Emozioni
dell’Essere Umano (d’amore o di odio, di compassione o crudeltà,
di apprezzamento o disprezzo, di consenso o dissenso, di tolleranza
o rigidità), dipende dalle informazioni acquisite nell’ambiente
in cui egli è vissuto: informazioni che diventano le Mappe
Mentali (i programmi del software), che si utilizzano in
ogni istante della vita per decidere come comportarsi e come interpretare
gli eventi.
Ebbene, mentre le mappe di gran parte degli ambiti
si sono aggiornate (per accendere il fuoco non si usa più la pietra
focaia, per curarsi non si usano più le sanguisughe, etc.) quelle
dell’ambito “Relazione con Se Stessi e gli Altri” no: si continua
ad usare Mappe Mentali cavernicole che non permettono di raggiungere
gli obiettivi d’Amore e di Rispetto che tutti hanno nel cuore.
La Gestione Dicotomica delle Divergenze
è il comun denominatore di ogni conflitto dentro e fuori casa, perché
rende ogni relazione un’arena conflittuale in cui hanno spazio solo
gli interlocutori Forti a discapito dei Deboli: dalle guerre sanguinarie
dell’era cavernicola, agli stermini delle Crociate, ai duelli del
Far West, al Nazismo, agli omicidi della Mafia, della Ndrangheta,
del Terrorismo, dell’Isis, a tutte le violenze che si consumano
all’interno della Relazione Affettiva, compresa la Violenza Assistita.
Bisogna attivarsi per sconfiggere l’Analfabetismo
Psicologico il vero killer di cui sono vittime sia gli Uomini che
le Donne
Una delle più gravi conseguenze dell'Analfabetismo
Psicologico è, infatti, il
Pensiero Dicotomico: un programma infetto
che, sulla base della tossica informazione “la Verità Assoluta
esiste”, spinge la Persona ad elaborare gli eventi in maniera binaria
(tutto/niente, bianco/nero, cento/zero) senza vie di mezzo. É
una delle più gravi distorsioni cognitive perché costringe a muoversi
su binari rigidi e inflessibili
impedendo di adattarsi a ciò che diverge dal proprio pensiero: impedisce
la conciliazione e il reciproco rispetto.
Il Pensiero Dicotomico, infatti, induce alla Gestione
Dicotomica delle Divergenze: ogni divergenza/diversità,
viene gestita con una modalità che prevede come unica soluzione
la soppressione di ciò che si considera “sbagliato” per cui, uno
dei due Poli oggetto della Divergenza deve necessariamente soccombere:
necessariamente il Polo che si trova in una posizione di Forza (economica,
fisica, di ruolo, psicologica) tenderà a prevaricare il Polo che
si trova in situazione di Debolezza.
Indipendentemente dal genere, dalla razza, dall’età,
a causa della Gestione Dicotomica delle Divergenze:
• Chiunque, rischia di essere prevaricato e
di subire violenza, se viene a trovarsi nella posizione di Debolezza:
notoriamente le donne, certo, ma anche gli uomini, ogni qual volta
vengono a trovarsi in una posizione di debolezza nei confronti di
altri uomini, di donne, di giovani, anziani, etc.;
• e
Chiunque rischia di prevaricare e agire violenza,
venendosi a trovare nella posizione di Forza (di ruolo,
fisica, psicologica economica): notoriamente gli uomini, certo,
ma anche le donne, ogni qual volta vengono a trovarsi in una qualche
posizione di dominanza nei confronti di altre donne, di uomini,
di bambini, anziani, animali.
Il comun denominatore di tutte le Vittime
è quello di essersi trovate in una posizione di Debolezza
rispetto ad Interlocutori in Posizione di Forza, posizione che li
ha resi ‘il Polo Sacrificabile’: le donne, certo, ma anche
gli uomini (prevaricati prevalentemente da altri uomini
ma anche da donne) e chiunque altro “si trovi a divergere dalla
visione di vita dell’interlocutore che si trova in posizione di
potere.
Al di là delle rilevanze statistiche (che se effettuate
dall’angolazione che proponiamo potrebbero riservare delle sorprese),
termini come “Femminicidio” e altri equipollenti,
non hanno più molto senso, in uquanto, per par condicio, si dovrebbe
coniare un neologismo per ogni tipo di vittima (e non sarebbe più
finita).
Sarebbe più indicato adottare un neologismo, che racchiuda
ogni tipologia di vittima: perché non Debolicidio
(prevaricazione/uccisione di chi si trova in situazione di debolezza).
Il CIATDM (https://ciatdmcoordinamento.altervista.org), acronimo di Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Minori, è un organismo di associazioni del volontariato non profit, e di persone e cittadini che operano e non nel campo della tutela dei diritti dei minori, della famiglia, e delle problematiche ad esse connesse. Presidente Nazionale è Aurelia Passaseo. Ha sedi dislocate in diverse città d’Italia tra cui, dal 2019, anche a S. Benedetto del Tronto: responsabile Mara Vena. La sede sambenedettese si è offerta di concretizzare l’indirizzo politico innovativo proposto sin dall’inizio del mandato, nel 2016, dall’assessore alle Pari Opportunità del Comune di S. Benedetto del Tronto dott.ssa Antonella Baiocchi. Ci troviamo in perfetta sintonia con il pensiero politico dell’Assessore Baiocchi, riassunto nel link allegato che riporta la relazione presentata dall’assessore al convegno del 18 dicembre 2020 “Fallimento del Rispetto, pregiudizi e violenza”: https://drive.google.com/file/d/1W8kznge-0ccXf2-hd_L7l9lUMaz_BYv9/view?usp=sharing
Nello specifico condividiamo
• il concetto della Bidirezionalità della violenza
• la necessità di PARI OPPORTUNITA’ INCLUSIVE di ogni vittima: le donne certo , ma anche qualsiasi altra vittima indipendentemente dal sesso, compresi gli uomini per la tutela dei quali, ad oggi lo stato non spende un euro.
• la necessità che uomini e donne si alleino per combattere la vera matrice della violenza che, è "culturale" e non conosce sesso, età, cultura, ceto sociale. A questo proposito, nella speranza di poter contribuire in questo faticoso impegno psicoeducativo, abbiamo deciso di proporre all’assessore di concretizzare il servizio che più volte l’abbiamo sentita desiderosa di realizzare: un Servizio Antiviolenza che si prenda cura anche degli uomini vittima di volenza. A questo proposito abbiamo impostato con la sua supervisione il CAV OLTRE IL GENERE, un servizio che risponda alle esigenze di tutela di tutti i soggetti, a prescindere dal genere. Il servizio si avvale della collaborazione al bisogno, gratuita al 100%,
• di alcuni professionisti psicologi e psicoterapeuti del territorio
• di alcuni professionisti della Cabina di Regia Antiviolenza Comunale di S. Benedetto del Tronto
• e della collaborazione della Vox Media organismo di conciliazione, arbitrato e mediazione famigliare. .
Orari: 9.00/12.00 – 15.00/20.00
Non
si offrono 'Cure' ma indicazioni per
fronteggiare
il problema presentato
Fonte dei contenuti del progetto e proprità intelletuale:
«La violenza non ha sesso» Alpes Italia 2019;
«Alle Radici della Relazione Malata» Editori: Youcanprint
2015; «La violenza non ha sesso» Alpes Italia 2019
Autore: Antonella Baiocchi
Psicoterapeuta, Specialista in Criminologia